Pa ppa pà parapà! Pa pa pa ppa ppa ppa ppà... PARààà!!! (Edizione straordinaria)

L'altro giorno guardavo la champions league con alcuni dei miei loschi figuri favoriti.
Fin qui tutto bene.
Vittoria milanista, sorrisi, pacche sulle spalle, telefonate con comunicazioni parallele agli interisti, - difficilmente dimenticherò Luca che chiama Gitano e sostiene una conversazione unicamente con l'uso della frase e/o parola "'nculammammta!" ripetuta con varie intonazioni per gestire ogni subunità della telefonata: dal commento della partita ai saluti - commenti ai commenti delle critiche, osservazioni in merito all'inarcatura media del sopracciglio sinistro di Ancelotti, (relative congetture su un suo ipotetico e lieve infarto, elucubrazioni su potenziali terapie risolutive: aspirinetta, bicchiere di vino durante i pasti, moto moderato, meno grassi nella dieta, niente sigarette) la bontà samaritanesca di Clarence Seedorf [che secondo me è meglio del parroco del mio paese (ci vuole poco: domenica ha saltato 2 messe causa hangover)] e poi...

(RESPIRAABOCCAAPERTARESPIRAABOCCAAPERTA)

Telegiornale.
Rai Uno.
Trenta minuti di informazione globale.
Locale, nazionale, estera...

CON UNA PARVENZA DI VERO GIORNALISMO!
Avevo la bava alla bocca: ecco la verità.

Addirittura veniva mostrata una "campagna pubblicitaria" americana (la guerra è il sistema scelto da Dio per insegnare agli americani la geografia) in favore, stranezza, della guerra in Iraq e, UDITE UDITE, presentata come MENDACE!
Si paventava un cambio tra caschi blu e marinssss!
Oh my god!
Il mondo rinsavisce?!

Mentre ascoltavo rapito quelle meraviglie (per la nostra castratissima tv) mi è balenata una sensazione, un pensiero: la guerra sta finendo.
Che sensazione dolce.
Quel giorno lì voglio fare una festa.
Quel giorno lì voglio contornarmi di pace e amore e mangiare e bere e cantare e.
Fico. :)

ps
Da annotare il commento a suo modo pregnante di un amico più calciofilo atinate: "Plllamaònna e quant'è lluong ss telegiornale!"

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